Pensiero libertario e Free Software

Per rimanere sul concreto, sullo sviluppo di fatti concreti che ha portato il pensiero libertario, c'è senza alcun dubbio il Free Software (con la relativa licenza GPL e il Progetto GNU) di Richard Stallmann.
 

Recente è la notizia che il governo di Tamil Nadu, stato dell'India Meridionale, e il governo di Kerala (sempre nell'india) hanno deciso di convertire completamente tutti i loro sistemi IT al software open source/free software (per chi fosse interessato a leggere nel dettaglio la notizia). Dal sito OSSBlog riporto la seguente citazione della migrazione nel Tamil Nadu: Abbiamo già distribuito 6500 desktop Linux e altri 6100 sistemi equipaggiati con SuSE sono in fase di consegna; circa 20000 computer con la distribuzione del camaleonte verranno affidati alle scuole…Nei prossimi 6 mesi necessiterò di circa 500 trainer per preparare oltre 30000 dipendenti statali in tutto lo stato di Tamil Nadu

In conclusione altri paesi – dopo Brasile, Venezuela, Germania, Malaysia – che passano all'Open Source. Ma il "movimento" che gira intorno all'Open Source e al Free Software non si ferma solo a livello informatico (c'è da ricordare il progetto OLPC – One Laptop for Child): è sconfinato anche in progetti come wikipedia (enciclopedia libera), il copyleft (permesso d'autore) e soprattutto in Oekonux (nome che nasce dall'incrocio tra economia e Linux e che ha origine dalla prima conferenza Wizard of OS che si tenne a Berlino nel 1999 (il sottotitolo della conferenza era Sistemi Operatici e Sistemi Sociali). Il termine sta a indicare una società fondata sulla GPL. Il gruppo è piccolo e soprattutto di lingua tedesca, e tramite la loro mailing list portano avanti nuovi dibattiti, pratiche e teorie: interessante è l'ipotesi del Keimform (ovvero germe, embrione) secondo la quale il software libero avrebbe la capacita di "germinare" in strutture politico-economiche più grandi).

E inoltre, permettetemi di sottolineare, con piena libertà, che nella terminologia del Free Software – sull'aiuto e la collaborazione del "vicino", sulla condivisione dei contenuti e del codice, sulla libertà di usarlo a proprio piacimento e di modificarlo – vedo una forte impronta del pensiero libertario, addirittura elementi del mutuo appoggio di kropotkianana memoria… concludo con le parole di Stallmann: Free (libero) Software significa che tu come utente sei libero. Hai la libertà di usare il programma che vuoi; la libertà di studiare il codice sorgente dei programmi informatici, di cambiarlo e adattarlo ai tuoi desideri; hai inoltre la libertà di redistribuirne copie ad altri, la libertà di pubblicarne una versione nuova o modificata. Se non sei un programmatore e non sai come farti le cose da solo puoi pagare qualcuno che lo faccia per te. Il free software consente agli utilizzatori la libertà di formare una comunità. Se non sai programmare ma cucini, dovresti trovare queste libertà familiari. Le libertà che penso debbano appartenere alla produzione e all'uso del software libero sono le stesse che hanno i cuochi nell'usare una ricetta. Immagina se il governo cercasse di impedirti di cambiare ricetta o dicesse che se scambi e condividi le ricette sei un "pirata". Come minimo ti offenderesti. A me e agli altri utenti veniva sottratta una libertà. Pensando al futuro mi dissi che avrei rifiutato di vivere in quel modo. Ma qual'era l'alternativa? Dovevamo crearne una. Dovevamo creare un nuovo continente nel cyberspace, un posto doveve vivere in libertà. E questo è esattamente ciò che abbiamo fatto.

 

Questo articolo è stato preso da: www.toasa.net

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