La nuova funzione è assolutamente ipnotica, perché sembra di volare invisibili fra la gente e ha un'utilità indubbia per chi vuole orientarsi in una città che si accinge a visitare o vuole dare indicazioni a qualcuno per farsi trovare. Ma il dettaglio estremo con il quale sono mostrate le immagini (riprese da una serie di automobili dotate di un gruppo di fotocamere) pone anche dei problemi di privacy non indifferenti.
La qualità delle immagini di Google Street View è tale che sembra quasi di sbirciare nelle case degli altri. Essendo immagini acquisite dalla strada, sono perfettamente legali, ma non mancano di destare perplessità in molti utenti. Per esempio, come racconta il New York Times, Mary Kalin-Casey ha scoperto che le immagini della propria abitazione a Oakland, in California, riprendevano persino il suo gatto Monty.
Si sono già scatenate le classifiche delle chicche in Google Street View, come quella di Wired, e ci si diverte anche con i curiosi effetti della composizione automatica delle panoramiche, come lo sbarco di E.T. (con testa aliena che spunta e raggio laser inceneritore) o l'incredibile microcefalo. Ma man mano che si estende la portata del servizio, mi sa che si estenderanno anche le polemiche. Potrebbe essere l'occasione per una discussione seria sulla validità degli attuali diritti alla privacy e sull'intrusività della sorveglianza, anche per chi non ha nulla da nascondere.