Cracking, traballa l’email del Pentagono

Washington – Il Pentagono sta gettando acqua sul fuoco
dopoché ignoti cracker sono riusciti a mettere fuori uso una parte del
network informatico della Difesa, e in particolare i servizi email
utilizzati da circa 1500 dipendenti delle Forze armate, e a penetrare in molti account.

Stando
alle note ufficiali diramate per l'occasione, un terzo degli account
degli utenti di computer al Pentagono è stato compromesso, il che ha
spinto naturalmente a chiudere l'intero sistema per alcuni giorni,
sebbene ora parrebbe essere tornato operativo.
Secondo il Pentagono,
ad ogni modo, i server compromessi reggono un "sistema non
classificato", ovvero un ambiente di rete che non viene considerato
prioritario e sul quale non circolano, a detta del ministero alla
Difesa, documenti o informazioni rilevanti per la sicurezza nazionale.
Il ministro Robert Gates ha confermato
che una parte del sistema è stato disattivato a causa dell'incursione
subita, ma ha anche ricordato come il Pentagono venga preso di mira
centinaia di volte ogni giorno e che in questo caso, come invece accaduto in passati cracking, non vi sarebbe da temere la fuga di informazioni riservate.
In realtà la notizia è interessante soprattutto per la reazione che hanno avuto i media e i blog statunitensi: la sensazione di molti è che si tratti di un'altra dimostrazione di una cyberwar in corso,
una guerra della quale molti ascrivono la paternità alla Cina. Ma né
dal Pentagono né da Washington è giunta alcuna evidenza in questi
giorni di una situazione di questo genere.

Fonte: PuntoInformatico 

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